"Mangiare, assomiglia ad un comandamento".
Un'idea chiara quella del Comitato Problema Mensa Capannori che torna a trattare del cibo servito ai propri figli nelle mense scolastiche.
Oggetto del contendere, in questa occasione, il pesce somministrato durante i pasi, di origini vietnamita.
"Tutti, si ritrovano alla tavola dell’Expo per parlare di Cibo, di nutrizione e magari anche di Fame.
Le istituzioni portano nomi della cui origine hanno smarrito le tracce: Repubblica, significa cosa pubblica, e Comune? Il corto circuito più deludente si realizza proprio quando di fronte ad una richiesta di cibo (informazioni sul cibo) l’istituzione che si chiama Comune e governata da chi ha sempre difeso il pluralismo, chiude la porta in faccia.
I fatti: stamani mattina, giovedì 21 maggio 2015 alle ore 9.30, due genitori in rappresentanza del Comitato Problema Mensa Capannori, si sono presentati in Comune con l’intento di parlare con la Responsabile Ufficio Politiche Educative Sig. ra Simona Bottiglioni, per informarla sotto voce di una scoperta: parte del pesce servito nelle mense delle scuole del Comune di Capannori proviene dal Vietnam (luogo che ci fa tremare un po’ i polsi solo quando ci allacciamo delle scarpe prodotte in quel luogo che per noi occidentali significa una cosa sola:….).
Potremmo arrivare anche a stabilire la bontà del prodotto, ma qualsiasi certificazione non risolverebbe il problema.
Perché il Comune di Capannori si fa promotore di campagne di sensibilizzazione sul cibo a km zero, cibo locale, organizza tavole rotonde con Slow Food e poi affida il servizio mensa ad un colosso della ristorazione collettiva che di cooperativo ha solo il nome?
All’Expo si discute di modelli di sviluppo. A Capannori?
La scelta di affidare il servizio refezione scolastica alla Cir Food sembra dettata solo da ragioni economiche di profitto, che vengono spacciate per progresso alimentare.
Un adagio che ha perseguitato la nostra infanzia recitava, con imprevista lungimiranza: “Quel che non ammazza ingrassa”. L’espressione appartiene a quella spesso stupida, ma sempre proverbialistica popolare. L’espressione ha validità a posteriori: solo osservando gli esiti possiamo affermare se una cosa ammazza o ingrassa. Vogliamo fare questo esperimento sulla pelle dei nostri bambini? Spesso il Comune ha ricordato, ammonendo certe richieste di trasparenza, che i genitori portano i propri bambini al Mc Donald. Non è la stessa cosa, da Mc Donald si va per libera scelta, alla mensa scolastica no; da Mc Donald si va eccezionalmente, non quotidianamente; non tutti i genitori portano i loro bambini da Mc Donald, costoro non contano niente, generalizzare è sinonimo spesso del “NON SAPERE”.
Il fatto di essersi presentati in Comune era la dimostrazione dell’urgenza della richiesta di colloquio. La Responsabile Ufficio Politiche Educative, non ha ricevuto i due genitori nonostante questi si fossero resi disponibili ad attendere fino all’orario di chiusura degli Uffici e concedendo il primo appuntamento utile solo per il 9 di giugno prossimo.
Una richiesta che viene formulata di persona come urgente, può essere ragionevolmente rimandata al 9 di giugno? Il 10 giugno finisce la scuola. Appare piuttosto come una provocazione.
La salute dei nostri bambini non può aspettare. Sono ormai più di sei mesi che i genitori si scontrano con un muro di gomma e quello trovato stamani nell’anticamera degli uffici scolastici è qualcosa di più. Vogliamo ricordare ai referenti degli uffici delle Politiche Educative che siamo in attesa di risposte ai tre quesiti formulati al primo cittadino Luca Menesini nell’incontro dell’8 maggio scorso, che ci ha assicurato l’impegno di rivedersi, e con l’idea di trovare una soluzione collaborativa fra i vari organi istituzionali.
“Un incontro collaborativo quello che si è svolto stamani (venerdì 8) fra il sindaco Luca Menesini e i rappresentanti del comitato mense di Capannori. … l’amministrazione comunale vede di buon occhio l’interesse e la partecipazione dei genitori al progetto, purché abbia un’impostazione costruttiva nell’interesse della scuola e dei bambini. … Menesini, dal canto suo, ha ribadito che c’è la volontà di continuare il percorso intrapreso perché rispondente alle necessità delle famiglie in merito all’attenzione al cibo, e che per questa amministrazione la partecipazione dei cittadini al funzionamento dei servizi è importante. …” come citava il comunicato stampa formulato dal Comune di Capannori.
La voce, non è la nostra di genitori, ma quella dei nostri bambini, che tutti i giorni si trovano a mangiare alle mense a scatola chiusa senza poter sapere da dove provengono i cibi a loro somministrati, con un calendario dei menu instabile che impedisce ogni tipo di pianificazione alimentare domestica".